Settore trainante dell’economia è il turismo. Il territorio è interessato da una significativa presenza di turisti stranieri, in primis tedeschi e olandesi, che possono contare su un elevato numero di esercizi di ristorazione e molteplici attività legate al tempo libero quali vela, windsurf, canoa, sup, dragon boat e attività subacquee. Canoa e vela sono le attività acquatiche maggiormente praticate nel lago, come testimonia la presenza dei molti circoli sulle sue rive (se ne contano almeno 12).
Lungo le rive del lago operano circa 15 stabilimenti, duramente colpiti, così come gli altri esercenti fornitori di servizi legati alle attività del tempo libero, dalla crisi idrica del 2017. La domanda di posti letto è prevalentemente coperta dalle strutture extra-alberghiere (B&B, case vacanze, affittacamere, camping). Il servizio di navigazione è gestito dal Consorzio Lago di Bracciano, che opera con l’unica motonave attiva sul bacino, la Sabazia II.
Il settore manifatturiero ha nel suo complesso dimensioni assai ridotte e le imprese che lo compongono sono scarsamente integrate fra loro (assenza di reti d’imprese). La stragrande maggioranza opera esclusivamente sul mercato locale. Il settore è dominato dalle aziende artigiane, che rappresentano la quasi totalità delle imprese attive. Ne deriva che i comparti in cui si verifica una più significativa presenza d’imprese manifatturiere sono quello degli alimenti e bevande (frantoi, caseifici, lavorazione carni, etc.), della lavorazione del legno (falegnami e mobilifici), e della lavorazione dei metalli (infissi, manufatti per l’edilizia, etc.). Queste tre specialità produttive rappresentano complessivamente la metà delle attività presenti sul territorio indagato.
Per quanto concerne le imprese agricole la maggiore concentrazione si registra nel Viterbese (Bassano Romano e Sutri) e a seguire Bracciano e Manziana nella Provincia di Roma. Si rileva la presenza di produzioni agricole ed agro alimentari tipiche e caratteristiche. La valorizzazione di tali produzioni, integrata con altri interventi a favore del miglioramento dell’efficienza delle strutture esistenti, della qualità (scarsa attenzione verso il comparto del “biologico”) e della commercializzazione delle produzioni, può senza dubbio rappresentare una linea fondamentale di sviluppo del territorio. Il sistema produttivo agricolo è peraltro caratterizzato da una forte frammentazione del tessuto imprenditoriale (più del 90% delle imprese è costituito da ditte individuali). La filiera olivicola è molto sviluppata, con zone a produttività medio alta. Il prodotto presenta in linea di massima un buon livello qualitativo. La filiera viticola è prevalentemente sviluppata nel territorio di Trevignano Romano, con vigneti altamente parcellizzati e vecchi (impiantati oltre 30 anni fa). La filiera dell’ortofrutta è caratterizzata da una rilevante produzione orticola (broccoletti e ortive del lago). I broccoletti (Brassica sp.) di Anguillara Sabazia sono, per la loro particolare qualità, in termini di sapore e tenerezza, i più apprezzati dal consumatore locale e dal mercato di Roma. Per quanto riguarda le “ortive del lago”, a Trevignano Romano c’è un buon numero di produttori, la maggior parte dei quali fanno capo alla Cooperativa Agricola locale. Le produzioni più rilevanti sono quelle del pomodoro, della zucchina, delle insalate, della melanzana e del peperone, effettuate da piccoli produttori che da alcuni anni sono impegnati in una coltivazione “integrata” dei propri terreni a basso impatto di prodotti chimici.
La zootecnia da carne svolge un ruolo economico importante: sono presenti diversi tipi di allevamento, in particolare di bovini maremmani e suoi incroci. L’analisi della filiera di produzione mette in evidenza alcuni elementi di fragilità (ad es. basso grado di specializzazione degli allevamenti, carenza di disciplinari di allevamento), pur in presenza di buone potenzialità di sviluppo che però richiedono azioni mirate e tempestive da realizzare secondo una logica integrata. Un’altra tipologia di allevamento presente nell’area è quello equino, costituito da capi di razza maremmana sporadicamente presenti in molte aziende zootecniche del territorio. Nel territorio l’allevamento delle pecore ha un ruolo importante e di antica tradizione.
La filiera della pesca, attualmente molto frammentata ed in grado di coprire esclusivamente le richieste e le esigenze del mercato locale, è di rilevante interesse per l’area del Lago di Bracciano. La qualità delle acque del lago è oggi buona, grazie soprattutto alla Legge Regionale 7 gennaio 1987, n. 2 “Disciplina dei natanti a motore nel Lago di Bracciano e di Martignano” che ha vietato la navigazione ai motoscafi di tutte le cilindrate, ad esclusione delle barche a motore dei pescatori professionisti e degli organi preposti al soccorso e alla vigilanza. La tranquillità e la pulizia delle acque ha permesso, dal 1987, un lento ma efficace ripopolamento naturale delle specie ittiche. E’ oltremodo praticata la pesca sportiva, attività praticata senza finalità commerciali e con l’impiego di un numero limitato di attrezzi, quali canne, fili e ami.