VERSO UN “CONTRATTO DI LAGO” PER I TERRITORI DEL LAGO DI BRACCIANO
Il manifesto è frutto di un processo di concertazione avviatosi tra Enti ed attori locali che ha avuto inizio in data 16 settembre 2017, in occasione dell’incontro pubblico “Verso il Contratto di Lago”, organizzato nell’ambito del festival dell’Improvvisazione Contadina.
Attraverso il presente manifesto si intendono evidenziare le motivazioni dell’approccio al Contratto di Lago, favorendo il dibattito pubblico ed il coinvolgimento di una pluralità di soggetti pubblici e privati, con la finalità di attivare strategie e politiche condivise di miglioramento della qualità ecologica lacuale e ripariale e prevenzione del rischio attraverso la pianificazione e programmazione strategica integrata.
Premesso che
Il lago di Bracciano, di origine vulcanica, è tra i più importanti laghi della Regione Lazio ed è l’ottavo lago italiano per superficie, equivalente a 57 kmq circa, ha un perimetro di 36 km ed una profondità max di 165 metri.
L’ambito territoriale individuato dal Contratto di Lago è rappresentato dal bacino idrografico del Lago di Bracciano, la cui estensione, secondo dati desunti dalla letteratura tecnico-scientifica, è stimata in un intervallo di valori tra 91 km2 ( Dragoni et al., 2006) e110 km2( Musumeci e Correnti, 2002) ed una estensione del bacino idrogeologico di 110 km2 ( Dragoni et al., 2006) e di 150 km2 (Taviani e Henrikesn, 2015)
Tale ambito comprende i comuni lacuali di Bracciano, Anguillara Sabazia, Trevignano Romano e Roma XV municipio, che, oltre che da piccoli centri urbani è caratterizzato dalla presenza di estese zone boscate e da vaste aree agricole, che contribuiscono a conferire al territorio un elevato livello di naturalità ovvero un notevole pregio paesaggistico-amientale. La presenza di varietà di ambienti che ospitano habitat e specie animali e vagetali di particolare interesse a livello europeo, ha determinato l’inserimento di questo territorio nella Rete Natura 2000, prevista dalla Direttiva 92/42/CEE Habitat grazie alla ZSC (Zona Speciale di Conservazione) “Lago di Bracciano IT6030010”, la superficie del P.N.R. di Bracciano e Martignano ricade, inoltre, nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Comprensorio Bracciano-Martignano IT6030085), istituita ai sensi della Direttiva 79/409/CEE Uccelli.
I maggiori elementi di pressione ambientale sono rappresentati dalla fruizione turistica, particolarmente intensa nel periodo estivo, dalle attività agricole e agro zootecniche, nonché dall’utilizzo del bacino lacustre come riserva idrica, che nel corso degli anni, invece di rappresentare riserva strategica è stata utilizzata in maniera continuativa.
Il contesto culturale, ambientale e socioeconomico dell’area si presenta sostanzialmente uniforme e caratterizzato da una buona coerenza territoriale, si registra infatti, un significativo fermento sociale, civile e ambientalista con il crescere di comitati e associazione di cittadini, con lo specifico intento di tutelare questo importante ecosistema.
Rilevante importanza ha avuto l’azione sinergica avviata dagli Enti locali: Comuni rivieraschi ed Ente Parco, che hanno già sperimentalmente avviato un processo sulla falsa riga del presente manifesto di intenti.
Considerato che
- I Contratti di Fiume/Lago costituiscono uno strumento di programmazione strategica integrata per la pianificazione e gestione dei territori fluviali/lacuali, in grado di promuovere la riqualificazione ambientale e paesaggistica attraverso azioni di prevenzione, mitigazione e monitoraggio delle emergenze idrogeologiche, di inquinamento e paesaggistico/naturalistiche. Inoltre la necessità di utilizzare strumenti come i Contratti di Fiume/Lago è amplificata in questi territori da una elevata fragilità idrogeologica;
- il Contratto di Lago intende mettere insieme i diversi attori del territorio: Autorità di Bacino, Regione, Province, Comuni, abitanti, portatori di interessi, anche privati, in un patto per la rinascita del bacino idrografico, richiamando le Istituzioni ed i privati ad una visione non settoriale, ma integrata di chi percepisce il lago come ambiente di vita (Convenzione europea del paesaggio – 2000) dunque come un bene comune da gestire in forme collettive;
- la necessità di avviare il Contratto del Lago di Bracciano è amplificata dalla fragilità del territorio, che si manifesta periodicamente in occasione dei fenomeni più estremi, in conseguenza anche dei cambiamenti climatici in atto e dei livelli di occupazione ed impermeabilizzazione dei suoli con l’intento di risarcire il territorio , in termini di salute pubblica, di comunicazione territoriale, di qualità della vita, di sviluppo sostenibileper poter finalmente innescare un percorso virtuoso di rilancio economico.
I firmatari riconoscono che
- nell’ambito territoriale individuato, si intende sviluppare un Contratto di Lago da realizzarsi attraverso l’attivazione di un processo concertativo, che coinvolga tutti i settori interessati alla gestione del lago di Bracciano e del territorio lacuale, per raggiungere obiettivi di coesione e sviluppo sostenibile, a partire dalla gestione della risorsa idrica;
- I contratti di fiume/lago sono stati inseriti nella normativa nazionale con l’approvazione della legge 221 del 28 dicembre 2015 che riconosce i Contratti di Fiume/Lago a livello legislativo (art. 68-bis del D.L.vo 152/2006): Art. 68-bis. – (Contratti di fiume/lago). – 1. I contratti di fiume concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree
- il Contratto di Lago, così come definito in Italia dalla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume/Lago (V Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume/Lago, Milano 2010) intende mettere insieme i diversi attori del territorio: gli enti e le autorità direttamente interessati alla gestione del fiume e del territorio, gli abitanti e tutti i diversi portatori di interessi, in un patto per la rinascita del bacino idrografico, richiamando le istituzioni ed i privati ad una visione non settoriale, ma integrata di chi percepisce il lago come ambiente di vita (Convenzione europea del paesaggio – 2000) e dunque come un bene comune da gestire in forme collettive;
- la Regione Lazio ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume/Lago con delibera n. 787 del 18/11/14 e con Deliberazione della Giunta Regionale n. 154 del 04.04.2017 si è provveduto ad istituire l’Assemblea e l’Osservatorio Regionale dei Contratti di Fiume, di Lago, di Costa e di Foce del Lazio;
- nel raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici (Direttiva 2000/60) e di prevenzione (Direttiva 2007/60), uno degli elementi di maggior innovazione consiste nell’aver dato un significato concreto agli aspetti della partecipazione del pubblico, fissando obiettivi e norme di qualità ambientale fondati su una base comune condivisa nelle comunità locali;
- la realizzazione di un efficiente sistema di monitoraggio condiviso ed interattivo all’interno delle comunità locali, consente di avere in “continuo” la conoscenza dei livelli del lago tramite l’istallazione, da parte del Parco, del flussometro e della stazione di rilevamento dati ambientali della Regione Lazio, che consente, quindi, la possibilità di diffondere i dati ai numerosi soggetti interessati e preposti agli interventi emergenziali (Protezione Civile, Comuni, Vigili del Fuoco, Autorità di Distretto/Bacino, etc);
- il perseguimento di una maggiore efficienza delle politiche di settore e degli strumenti di pianificazione e programmazione del territorio necessita l’integrazione di piani e norme sulle acque, con quelli per la difesa del suolo, la tutela delle biodiversità e di programmazione socio-economica;
- il rilancio della manutenzione e della cura del territorio rappresentano un presidio territoriale che deve essere svolto di concerto con le Comunità locali, direttamente responsabili da una parte della tutela delle aree naturali più pregiate e al tempo stesso garanti di un’azione continuativa di controllo e monitoraggio sul territorio;
- lo sviluppo di economie agricole multifunzionali contribuiscono alla riqualificazione paesaggistica, al raggiungimento degli obiettivi di messa in sicurezza del territorio e ad una maggiore qualità e caratterizzazione ambientale delle coltivazioni;
- il percorso dovrà avere come riferimento le indicazioni previste nel documento “Definizioni e requisiti qualitativi di base dei contratti di fiume approvato il 12 marzo del 2015” dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, dal Tavolo nazionale dei contratti di fiume e dall’Ispra, nelle more della redazione dell’Atlante degli Obiettivi dei Contratti di Fiume/Lago, di Lago e di Costa da parte della Regione Lazio;
- il processo dovrà basarsi su di una partecipazione diffusa e sul coinvolgimento più ampio possibile della comunità (istituzionale e non) a partire dalla costruzione dei contenuti, in un’ottica di sensibilizzazione, formazione e responsabilizzazione;
- la realizzazione di interventi che rendano il “bene” lago fruibile alla popolazione locale a cominciare dalle possibilità di accesso al lago, deve rendere sempre più compatibili le attività produttive ed i modelli di sviluppo futuro in base al contesto eco-funzionale del territorio.
Concordano
- sull’importanza di attivare un percorso condiviso e partecipato che possa condurre alla sottoscrizione del Contratto del lago di Bracciano attraverso la definizione ed il coordinamento generale degli obiettivi alla scala dell’intero bacino idrografico;
- sull’importanza di coordinare il processo con gli obiettivi strategici in materia della Regione Lazio e di conseguenza di comunicare alla Regione l’avvio del processo di Contratto del Lago di Bracciano;
- sulla necessità di integrare il percorso di Contratto di Lago con la nuova programmazione dei fondi europei diretti ed indiretti;
- sull’importanza di avviare un percorso di Contratto di Lago, condividendo una metodologia operativa seguendo le indicazione del documento “Definizioni e requisiti qualitativi di base dei contratti di fiume” approvato il 12 marzo del 2015 dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, dal Tavolo nazionale dei contratti di fiume e dall’Ispra che descrive le varie fasi di attuazione del processo, le modalità e gli obiettivi e successivamente l’Atlante degli Obiettivi dei Contratti di Fiume, di Lago e di Costa della Regione Lazio;
- sull’opportunità di individuare un Ente che provveda a quanto necessario da un punto di vista organizzativo per l’avvio del processo, a partire dall’organizzazione delle attività del gruppo promotore costituito dai firmatari del presente Manifesto;
- sull’opportunità di prendere atto che al P.N.R. di Bracciano-Martignano è già stato conferito mandato dalla Regione Lazio di effettuare tutte le attività di verifica puntuale e dettagliata delle portate prelevate dal lago di Bracciano da parte della Soc. Acea Ato 2 Spa, mediante l’utilizzo di apposita strumentazione elettronica da fornirsi a cura di Acea Ato 2 Spa, nonché incaricato dalla stessa Regione Lazio di avviare le attività di monitoraggio delle specie e degli habitat delle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE;
- sull’opportunità di considerare che il suddetto Ente Parco ha avviato, a seguito delle disposizioni di cui alla Determinazione della Direzione Regionale Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette n. G15278 del 10.11.2017, un programma organico e a lungo termine per il monitoraggio degli ecosistemi lacustri e ripariali; il monitoraggio dovrà essere tale da fornire informazioni significative e utili dal punto di vista gestionale sullo stato di conservazione delle popolazioni di specie e degli habitat di interesse comunitario.